Non si può fare politica senza fare cultura ! Molti pensano
ancora che per fare politica basti avere un simbolo di partito, qualche persona
volenterosa (non importa se anche preparata) disposta a dedicare un po’ di
tempo a riunioni varie, una posizione più o meno definita sui principali temi
di attualità, qualche vaga idea su come funzioni la pubblica amministrazione,
un po’ di amicizie e tanta faccia di bronzo ! In questo modo però non si va più
molto lontano. L’epoca dei partiti è ormai quasi finita, gli incapaci e i
bugiardi possono essere smascherati con maggior facilità, il voto di scambio è
destinato a sparire perché ci sono sempre meno soldi e poltrone da regalare ad
amici e parenti. L’elettorato ha recentemente dato un chiaro segnale di
insofferenza contro il vecchio modo di fare politica e questo è positivo se
serve a chiudere un ciclo e a mandare definitivamente a casa i responsabili del
disastro in cui ci troviamo oggi. Ciò nonostante sarebbe un gravissimo errore
pensare che tutti i problemi si risolvano in questo modo; il terremoto ha fatto
crollare le case, ma prima di ricostruirle bisogna rigenerare le fondamenta. E
qui veniamo al dunque: la cultura è il necessario fondamento della buona
politica. Non possiamo pretendere di avere politici onesti e competenti se non
investiamo nell’educazione e nell’istruzione delle nuove generazioni; non
possiamo pretendere che la gente capisca e partecipi se non viene informata
correttamente e coinvolta propositivamente nel dibattito democratico. E
soprattutto non possiamo vincere la crisi se non trasformiamo la cultura in un
fattore di sviluppo del nostro paese, valorizzando le risorse che possediamo e
sulle quali possiamo costruire una sostenibilità post-industriale, a condizione
che il primo passo verso questa direzione sia un profondo cambio della
mentalità collettiva.
Ottimo intervento, sintetico ma chiaro e assolutamente condivisibile ! Abbiamo tanto bisogno di cultura, di valori in cui credere e a cui ispirare l'azione politica. Solo in questo modo possiamo creare i presupposti per allevare una nuova classe dirigente capace di guidare il paese fuori dalla crisi. Ma non sarà facile e ci vorrà del tempo.
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