sabato 1 febbraio 2014

COSA STA SUCCEDENDO ALLA POLITICA ITALIANA ?

Non vorremmo peccare di presunzione, ma ci siamo fatti un’idea molto precisa di quello che sta succedendo nello scenario politico italiano in questo momento. Dopo tanti anni di assoluta mediocrità, finalmente il PD ha trovato in Renzi un segretario “furbo”, capace di attirare su di se l’attenzione dell’opinione pubblica con il suo decisionismo,  con le sue proposte di riforma, con la sua strana teoria che si può sconfiggere il nemico storico facendo accordi con lui. Una tattica che funziona, grazie alla quale nel frattempo il governo della larghe intese può continuare indisturbato a varare provvedimenti fortemente impopolari senza dare troppo nell’occhio. E se questo meccanismo perverso dovesse per qualche motivo incepparsi, nessun problema: Letta è sacrificabile, scaricato lui si può anche tornare al voto e poi ricominciare esattamente da dove ci si è fermati (questa volta magari senza più necessità di larghe intese).

La maggior parte delle forze politiche si è adeguata a questa situazione, sostenendola sia per tutelare i propri privilegi, sia per garantirsi un posto al sole anche per il prossimo futuro. Qualcuno invece ha capito la pericolosità del gioco e, nell’impossibilità di ostacolarlo, non ha trovato alternativa migliore a quella di alzare i toni e andare allo scontro cruento. Diciamocelo chiaro: mentre tutti gli altri si autoproclamano a vario titolo salvatori della Patria,  M5S e Lega che sono gli unici rimasti a fare vera opposizione vengono additati come violenti e reazionari. Ma le cose non stanno così. Anche se è difficile capire dove il M5S voglia andare a parare, comunque in questo momento sta svolgendo un importante ed efficace ruolo di disturbo nei confronti della casta; è molto più chiaro (e condivisibile) invece cosa vuole fare la Lega il cui nuovo segretario Salvini sembra avere tutte le caratteristiche per potersi porre come credibile controparte di Renzi.

La Lega vuole assumere una visibilità nazionale cavalcando non più l’indipendenza del Nord rispetto a Roma ma l’indipendenza dell’Italia rispetto a Bruxelles, facendo asse con gli altri movimenti euroscettici europei, primo fra tutti il Front Nazional di Marine Le Pen. Una Lega così può raccogliere il consenso dei molti che non sono più disposti a tollerare che i clandestini siano legalizzati e che si riservino a loro più privilegi che ai disoccupati italiani; dei molti che non sono più disposti a tollerare che la pressione fiscale uccida lentamente la piccola impresa mentre le banche continuano ad assorbire risorse economiche pubbliche che dovrebbero essere invece destinate al rilancio dell’economia; dei molti che non sono più disposti a tollerare che in Italia si rimettano in libertà i malviventi mentre in India due militari italiani rischiano la pena di morte nell’indifferenza delle nostre istituzioni.

Su questa linea politica Salvini può dare alla Lega una nuova stagione di successi elettorali, deve solo avere il coraggio di “rottamare” alcuni scheletri nell’armadio e non consentire, come invece ha fatto Renzi con i suoi, che i rottamati si riciclino diventando fedelissimi del nuovo corso.


venerdì 1 novembre 2013

UNA DIVERSA VISIONE DELL’EUROPA CHE VERRA’.

Sulle pagine de La Stampa di oggi (1 novembre 2013), il Presidente del Consiglio Enrico Letta ci offre un perentorio avvertimento: “Combattere i populismi o distruggeranno l’Europa”. Nella lunga intervista rilasciata da Letta c’è un passaggio molto esplicito: “…..Voglio cogliere questa occasione per lanciare un messaggio all’opinione pubblica europea: c’è una grande sottovalutazione del rischio di ritrovarsi nel prossimo maggio il Parlamento europeo più anti-europeo della storia, con una crescita di tutti i partiti e movimenti euro-scettici e populisti, in alcuni grandi Paesi e anche in altri più piccoli. E con un effetto molto pericoloso sul Parlamento europeo …..”.

Forse Letta non ha capito bene che quello che lui semplicisticamente definisce “populismo” è la risposta politica al clamoroso fallimento del disegno di integrazione europea perpetrato a danno delle singole nazioni e dei loro abitanti che, adesso, vogliono riappropriarsi della loro sovranità. Se ne faccia una ragione il Presidente Letta: il prossimo parlamento europeo sarà senza dubbio un parlamento con una forte componente euro-scettica il cui obiettivo dichiarato non è quello di distruggere l’Europa ma di trasformarla dall’Europa della finanza speculativa all’Europa dell’economia di mercato, dall’Europa dei tedeschi all’Europa di tutti, dall’Europa dei privilegi per pochi all’Europa dell’equità sociale. Ma soprattutto di costruire un’Europa basata su un modello federativo che rispetti la sovranità di ogni nazione. Questo è il grande pericolo che turba i sogni di Letta; ma non dimentichiamoci che Letta rappresenta la naturale prosecuzione di quella scuola di pensiero “europeista ad ogni costo” iniziata da Prodi, proseguita da Berlusconi e consolidata da Monti che è stata causa della profonda crisi del nostro paese. Infatti oggi abbiamo un governo di larghe intese Letta-Alfano-Saccomanni voluto dal Presidente Napolitano proprio per mantenere questo dissennato stato delle cose e per scongiurare il rischio di una deriva populista, sia interna che estera.

Tuttavia, come lo stesso Letta ammette, ci sono già alcuni piccoli stati che hanno dato l’esempio di come si possano attuare con successo politiche di sovranità nazionale; il modello adottato da Islanda e Ungheria non sarà perfetto, ma funziona. Tra i grandi stati invece che si stanno avviando verso questa direzione, sicuramente la Francia ci offre l’esempio più eclatante: le proiezioni statistiche attribuiscono al Front National di Marine Le Pen un risultato elettorale senza precedenti. E in Italia ? Come dimostrano le esperienze appena citate, la battaglia per la sovranità nazionale e monetaria ha tipicamente una matrice politica di destra. Difficile quindi pensare che possa essere il Movimento 5 Stelle a farsene il portavoce, anche perché non sarebbe riconosciuto come interlocutore credibile dalle formazioni politiche euro-scettiche degli altri paesi. Quindi il cerchio si stringe su Lega Nord e su Fratelli d’Italia. Il problema però è che la destra italiana ha iniziato solo da poco a ricompattare i ranghi, dopo il clamoroso fallimento del progetto politico di Alleanza Nazionale con l’annacquamento nel PdL che ha determinato la diaspora di tanti piccoli gruppuscoli dai risultati elettorali insignificanti. Le prossime elezioni europee saranno dunque un importante banco di prova per capire se in Italia esiste una destra in grado di tornare ad essere un riferimento politico credibile in ambito nazionale ma capace anche di fare asse con i movimenti che nei diversi stati incarnano i valori che Letta definisce troppo sbrigativamente populisti.

(Pubblicato su Lo Spiffero http://www.lospiffero.com/ballatoio/)


venerdì 25 ottobre 2013

NUOVE PROSPETTIVE 
ha sottoscritto il manifesto del raggruppamento liberale 
IN CAMMINO PER CAMBIARE.


E' un'iniziativa apprezzabile anche solo per il fatto che riesce a mettere insieme sei formazioni politiche che condividono valori e visioni omogenee; in un momento in cui la tendenza generale è quella di dividere piuttosto che di aggregare, di imporre i personalismi anzichè cercare la sinergia, questa operazione è una dimostrazione di buona volontà che apre le porte anche a possibili future adesioni.

Il manifesto è ben articolato ed è condivisibile, ma dal nostro punto di vista ancora migliorabile. Infatti non è chiaro se l'auspicata costruzione di un'Europa Federale sia compatibile con la sovranità nazionale e monetaria, elemento imprescindibile della nostra visione politica. Non è chiaro se la lotta all'illegalità comprende anche un energico contrasto all'immigrazione clandestina. Non è chiaro se lo sviluppo liberale dell'economia sia conciliabile con il necessario sostegno alle politiche sociali.

Proveremo a capire meglio se questo "cammino per cambiare" può essere la strada giusta per dare alla nazione le risposte che servono, portando il nostro contributo di proposte.

domenica 29 settembre 2013

Fare opposizione, a qualunque livello lo si faccia (nazionale o locale), non è mai cosa semplice ! E' uno sforzo che richiede un notevole impegno di tempo e di energie se lo si vuole veramente fare con serietà e non soltanto per facciata. Per questo motivo può diventare veramente frustrante non riuscire a esercitare a pieno il ruolo di opposizione quando ci si trova di fronte a una maggioranza che rifiuta il dialogo, che si sottrae al confronto, che nega la trasparenza. Altrettanto inutile è però condurre un'opposizione autoreferenziale, chiusa in una visione ideologica ristretta, fatta di persone che tutelano interessi personali, che sanno solo parlare e mai agire. NUOVE PROSPETTIVE vuole favorire e sostenere l'aggregazione di tutti quei soggetti che intendono fare una vera opposizione, sia a livello locale che nazionale, ispirata a un equilibrato mix di valori liberali, di sovranità e di tutela sociale. Un'opposizione di oggi che possa diventare la maggioranza di domani.

venerdì 30 agosto 2013

Negli ultimi due mesi abbiamo sospeso le pubblicazioni su questo blog in quanto le attività di NUOVE PROSPETTIVE PER VENARIA sono temporaneamente confluite in una nuova iniziativa denominata L'ALTRA VENARIA.

Abbiamo quindi attribuito priorità al lancio di questo nuovo movimento civico che ci ha tenuti molto impegnati e la cui messa a regime ci consente ora di tornare a dedicare la nostra attenzione a problematiche di più ampio respiro. Infatti abbiamo deciso di dare a questo blog una connotazione di livello nazionale, affrontando tematiche politico-culturali che vanno oltre la sfera amministrativa locale. 

Questo blog sarà quindi la voce di NUOVE PROSPETTIVE PER L'ITALIA, così come era stato previsto tra le opzioni iniziali che erano state illustrate in precedenti post ancora disponibili online. Per riprendere il dibattito, vi proponiamo un interessante articolo pubblicato su Lo Spiffero che solleva una serie di riflessioni estremamente attuali e importanti.


giovedì 13 giugno 2013

Riconoscere il diritto di cittadinanza agli extracomunitari o il diritto di matrimonio ai gay è come riconoscere il diritto di una regione all'indipendenza. Nel senso che sono diritti di minoranze, che contrastano con un sistema  socio-politico diversamente regolamentato. Tuttavia molti spingono affinchè alcuni di questi diritti vengano riconosciuti comunque; è una battaglia di civiltà per alcuni versi comprensibile. A condizione però che non vengano fatti favoritismi: o vengono riconosciuti tutti o nessuno. La soluzione migliore potrebbe essere quella di consentire alle regioni di legiferare autonomamente su questi temi; in tal modo si concederebbe alle persone la facoltà di scegliere dove andare a risiedere sulla base dei propri principi etico-morali. Invece siamo costretti a vivere in una nazione dove una casta politica ristretta e non rappresentativa decide sulla base degli interessi di pochi cosa sia consentito e cosa no. Il risultato è che i nostri quartieri, le nostre scuole, i nostri ospedali, i nostri mercati, le nostre case popolari sono invasi da un'esercito di stranieri che non pagano tasse ma rivendicano diritti, con l'arroganza di chi sa di essere politicamente tutelato. Mentre chi le tasse le ha sempre pagate e ora magari si trova in difficoltà per colpa della crisi non ha il sostegno delle pubbliche istituzioni, non è protetto da nessuno. E cosa possiamo aspettarci di meglio in futuro se anche i ministri vengono scelti con lo stesso criterio di demagogia ?


mercoledì 22 maggio 2013


L’Amministrazione di Venaria Reale non rende pubblici i bilanci comunali, ne’ preventivi ne’ consuntivi ! Li abbiamo cercati con impegno, ma non siamo riusciti a trovare nulla nelle fonti di pubblica consultazione. Questa non è certo una dimostrazione di trasparenza: i cittadini non possono sapere come vengono spesi i loro soldi. Ci sono molti Comuni che rendono disponibili questi dati; dove non lo fa spontaneamente la maggioranza di governo, ci pensa l’opposizione. Un esempio molto vicino a casa nostra è quello del Comune di Alpignano.


La prossima settimana (lunedì 27 maggio, per l’esattezza) in Consiglio Comunale andrà in approvazione il rendiconto dell’esercizio finanziario 2012 che è già stato discusso recentemente in commissione consiliare. Ovviamente non sono trapelate indiscrezioni, guai a far sapere qualcosa che possa riguardare i cittadini ! Quindi sarebbe opportuno che gli abitanti di Venaria intervenissero numerosi alla riunione del Consiglio Comunale e manifestassero la loro esigenza di trasparenza; inoltre sarebbe auspicabile che qualcuno (maggioranza o opposizione) si prendesse la responsabilità di rendere noti i dati (non è un favore, è un diritto dei cittadini, sia chiaro). Intanto sull’albo pretorio del Comune è stata pubblicata una delibera di giunta (n. 68 del 17/05/2013) relativa all’adozione delle misure di contenimento e di razionalizzazione della spesa corrente nelle more dell'approvazione del bilancio di previsione 2013. Bilancio di previsione che sarà approvato a giugno, malcostume ormai consolidato, quando una seria gestione amministrativa richiederebbe l’approvazione entro il precedente mese di dicembre. Ovviamente anche del bilancio preventivo non verrà reso pubblico nulla !