martedì 1 gennaio 2013

E’ iniziato un nuovo anno ed è il momento adatto in cui bisogna elaborare un bilancio di quanto fatto fino ad oggi e un programma di quanto si vuole fare da domani in avanti. E’ una regola di buona gestione aziendale, non vedo perché non lo possa essere anche nell’ambito della politica o dell’amministrazione pubblica ! Il nostro “movimento d’opinione” ha una storia breve, è nato da poco, ma possiamo già riflettere sui commenti che sono pervenuti finora (non solo quelli postati sul blog, ma anche quelli scambiati a voce con chi ha preferito una discussione diretta invece del più “freddo” dibattito informatico) e da questi possiamo sicuramente trarre degli spunti su cui cominciare a definire una linea di indirizzo e un programma di lavoro; un’agenda insomma, come va molto di moda chiamarla negli ultimi tempi. Il primo punto è che non vogliamo limitarci a parlare solo di Venaria Reale; il confronto nasce da qui ma è destinato ad estendersi su livelli successivi. Dalla singola città alla rete dei comuni, alla regione, alla nazione, all’europa; il principio è “fare politica sul territorio per il territorio” per tutelare gli interessi della comunità e per promuovere lo sviluppo locale senza mai perdere però quella necessaria visione d’insieme che deriva dall’essere parte di un sistema più ampio e complesso. Altro principio qualificante è quello di “fare politica con il cuore e con la testa”, facendo leva non tanto sul sentimento di antipolitica dilagante quanto sull’entusiasmo di persone nuove e pulite che abbiano voglia di lavorare sodo con metodo e trasparenza, con impegno e competenza, e che siano in grado di produrre risultati tangibili. Ciò porta con estrema linearità al terzo principio fondamentale che è “fare politica per innovare”, ovvero cercare nuove soluzioni ai vecchi problemi, ragionando in modo non convenzionale e spezzando le resistenze di chi teme il cambiamento. Iniziamo dunque a lavorare sulla realizzazione di questi primi tre principi !

10 commenti:

  1. Iniziamo l'anno con un pensiero costruttivo, parafrasando uno dei soliti "plovelbi cinesi"... se ascolto dimentico, se vedo capisco, se faccio imparo. Ovvero, buttarsi nella mischia a mente lucida e con le opportune prudenze, senza perdere di vista l'obbiettivo finale né farsi coinvolgere dalle faziosità di parte, ma tentando di capire le situazioni sotto angolazioni diverse: quello che alcuni chiamano "pensiero laterale". In altre parole, consentendoci un po' di sano e pungente sarcasmo critico, porsi come traguardo la soluzione del problema e non i mezzi (leggi inciuci, alleanze, accordi più o meni palesi o leciti...) per raggiungerla (o talvolta, per NON raggiungerla!); la vecchia, classica e collaudata pratica del "buon padre di famiglia". Non nego che potrà essere dura, ma quando il gioco si fa duro... chiedete a John Belushi. Auguroni a tutti !!!

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    1. Tutto quello che scrivi è condivisibile, Edoardo e alcuni concetti da te espressi meriterebbero di essere sviluppati più approfonditamente ! Ma per ragioni di sintesi vorrei limitarmi a commentare il passaggio in cui parli di "inciuci, alleanze, accordi più o meno palesi o leciti ....". Le iniziative serie e innovative spesso attirano l'interesse di persone discutibili che vogliono solo "rifarsi l'immagine"; è successo così anche con Matteo Renzi al cui fianco si sono schierati elementi che dello spirito renziano avevano ben poco. Noi siamo aperti al contributo di tutti a condizione che l'obiettivo condiviso sia, come giustamente dici tu, quello di trovare la soluzione ai problemi. Non escludiamo quindi tassativamente la possibilità di fare alleanze, ma solo se queste sono frutto di una vera convergenza di vedute e non una semplice merce di scambio. A buon intenditor .....

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  2. Non abito a Venaria, ma il dibattito che proponete ha una valenza universale quindi mi piacerebbe partecipare allo sviluppo dell'iniziativa e a una sua eventuale estensione su Torino.

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    1. Le buone idee non hanno confini geografici ma poi devono essere messe in pratica con un lavoro specifico sul territorio. L'iniziativa si sviluppa tramite le persone che decidono di aderirvi a livello locale, quindi ben venga Torino e ben venga il tuo contributo. Grazie Letizia !

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  3. Anche io come Letizia sono un "forestiero", ma seguo con curiosità e interesse il blog; perchè?. Semplice, conosco poco Venaria, ma secondo me ha una serie di punti di forza che numerosi comuni limitrofi si sognano. Ecco, partire anche dai punti di forza per migliorare e non solo additare (ovviamente) le cose che non vanno. Inoltre vedo con favore e simpatia un'iniziativa che mi ricorda molto la mia recente esperienza per tentare di cambiare la cittadina in cui vivo (scusate l'uso privato del mezzo pubblico...). Accolgo e rilancio con entusiasmo l'idea di rete lanciata da Nuove Proposte; se voi cambiate Venaria, Letiza (insieme ad altri) la sua città, io (insieme ai folli come me) la mia, allora possiamo rendere effettiva la frase di Gandhi "Sii il cambiamento che vuoi vedre negli altri". Che il 2013 sia davvero un anno di grandi cambiamenti?. Proviamoci!!

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    1. Tanto per cominciare, mi fa particolarmente piacere vedere che i "forestieri" si interessano alle tematiche trattate nel nostro blog; l'entusiasmo dimostrato è persino superiore a quello dei venariesi ! Il vero cambiamento si può ottenere solo con la condivisione estesa e con la sinergia, per questo motivo mi piace molto la metafora della "rete di folli" proposta da Fabrizio. Se ci sono altre persone che credono nella possibilità di cambiare il modo di fare politica o di governare una città secondo criteri di equità sociale e di efficienza amministrativa, allora si facciano avanti; siamo pronti ad accoglierle nella nostra comunità di "folli visionari" !

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  4. OK, l'agenda è buona e i principi sono condivisibili ma quando si passa all'azione ? Non è solo parlandone che le cose cambiano !

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    1. L'azione è già cominciata, Fabio ! Il blog serve per potare in superficie gli umori che prima erano sommersi, per condividere le idee e per creare sinergia sulle iniziative da intraprendere. D'ora in avanti diremo la nostra su ogni cosa che capita in città (e non solo), faremo sentire la nostra voce, dimostreremo tangibilmente la nostra presenza con proposte concrete. Abbiamo cassetti pieni di progetti che aspettano solo persone determinate a portarli avanti !

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  5. Già… Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare. In questo caso, e pare un bene, di Internet. Ben venga quindi lo strumento Internet, la condivisa rete. Ma la barca va condotta, fisicamente, tra molteplici correnti e tempeste avverse, “civili” compromessi quotidiani, forme quasi obbligate di sopravvivenze, e le amicizie, gratitudini, il dover lavorare, senza contare che qualcuno la rete, poi… la deve pur tirare. Non è impossibile, ma nemmeno così facile. Molto bene da studiare. Direi che forse, l’aver niente, o poco da perdere, è condizione di partenza ottimale. E spogliarsi, francescamente, d’ogni avere. O forse, no… Forse, vi son strade meno drastiche. Non saprei…

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    1. Si Marco, è proprio come dici tu ! Chi ha paura di perdere privilegi cerca compromessi e protezioni, chi non ha nulla da perdere invece è libero di inseguire i propri sogni e di trovare la forza per tradurli in realtà. Non è facile, ma creando spirito di gruppo possiamo farcela !

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